Riflessioni di un giorno qualunque

domenica 5 dicembre 2010 - Scritto da Stè alle 01:55
Cos'è l'amore oggi? Cos'è l'uomo oggi?

L'amore è un sorriso in grado di cancellare tutte le fatiche, le paure ed in grado di ridarti la vita e voglia di fare. L'amore è un abbraccio in un momento difficile, la mano in una carezza. L'amore è calore umano che si trasmette da una persona all'altra. L'amore è un piccolo gesto inaspettato, una telefonata o un messaggio alla mattina per augurare il buon giorno ad una persona importate che quando si è usciti di casa dormiva o cui non abbiamo potuto darlo di persona. L'amore è l'unica cosa che ti tiene a galla e che non ti fa affogare oggi. L'unica cosa che ci rende ancora davvero diversi gli uni dagli altri e che ci da la possibilità di esserlo, in un oggi in cui non vi è alcuna differenza tra i temporali ieri, oggi, domani. E' l'unica via di uscira e di salvezza in questa società di massa dove la massa è sempre più tale e dove ogni individuo è sempre più solo un numero,  una parte in un elenco dove il primo non ha alcuna differenza dall'ultimo, sempre più parte della massa indistinta: un ingranaggio uguale all'altro. Un ingranaggio importante ma non indispensabile, un ingranaggio che se si rompe non viene aggiustato ma buttato e cambiato perchè la manutenzione costa più della sostituzione: quindi riparare non è cosa buona, e mentre svolgiamo il nostro ruolo di ingranaggio, agli occhi dell'esterno perdiamo la nostra diversità se si siamo soli, la nostra unicità si annulla se siamo soli e si svanisce, se siamo soli. Una vita che assomiglia sempre di più alla catena di montaggio in una fabbrica, dove incontriamo difficoltà a cogliere quella diversità tra le varie azioni quotidiane, come il mangiare, il vestirsi, il guidare o studiare. Ogni gesto o azione è matematicamente calcolato, collaudato e ripetuto al punto da rendere ogni perchè solamente un peso, un intralcio ed un rallentamento alla consuetudine dello svolgere un'azione, a fronte  di una lunga guerra contro il poco tempo che scorre velocemente. Ma un modo per salvarsi c'è: è l'amore, ed ecco che il grigio quadro della routine si colora, non con un colore soltanto ma di tante sfumature diverse. Ogni cosa si colora di vita, come un barattolo di colore che si rovescia, ricoprendo indistintamente con un onda veloce in un attimo tutto quello che incontra, senza fare attenzione a distinguere un foglio bianco e quello che lo circonda: ora ogni cosa è ora impregnata di vita.
Tutto è nato dall'osservazione di un istante, uno dei tanti momenti di cui è composta la monotonia di una giornata qualunque: una donna tra la folla in fila indiana che camminava in processione alla ricerca di un posto per sedersi. La mia attenzione non fu attirata da lei, ma si focalizzò in particolare sull'anello portato sull'indice della mano destra che spontaneamente, per consuetudine o gentilezza era rimasta indietro per tenere aperte la porta. Non badai e non saltò all'occhio per la sua bellezza o la sua particolarità, ma per quello che forse rappresentava: un pegno d'amore. Anello come simbolo di amore, come simbolo di fierezza, come per mostrare con orgoglio "l'appartenenza" della propria anima a qualcuno che non è li con te, di qualcuno che anche se non è fisicamente li con te, è con li dentro di te, sempre. Un oggetto come tanti che distingueva una donna come tante, che la distingueva tra la massa e che la rendeva unica; anello che, anche se indossato da un'altra identica donna, la avrebbe resa comunque diversa dalla prima, perchè simbolo di un altro amore, di un amore diverso, provato da un'anima diversa. In fondo il nostro corpo è come una scatola e quello che ci rende davvero diversi l'uno dall'altro e quello che abbiamo dentro. 
Per un momento ho sorriso, mi è sembrato strano, un gesto innaturale ed estraneo a me, ora.


René Magritte - Son of man