da un sogno...

sabato 20 dicembre 2008 - Scritto da Stè alle 00:22
"e senza troppe pretese e timori, ti presi la mano, ti guardai negli occhi e come d'incanto fu tutto chiaro"....

Il sogno...la rappresentazione più intima del desiderio nella sua forma più pura e preziosa, senza le impurità poste dai limiti sensibili definiti dalla razionalità, ma soprattutto dalla paura di possibili conseguenze e ripercussioni di tale idea sulla vita reale. Cos'è il sogno se non tutto ciò? I songi ci accompagnano da sempre essendeo una delle attività fondamentali durante la vita dell'uomo, ovvero il sognatore per eccellenza... ad occhi aperti o chiusi, o al buio, dove non c’è nulla, l'uomo crea. Non c’è nulla a parte i sogni che ci salvano dalla paura della solitudine in mezzo al vuoto che si è venuto a creare, per esempio, semplicemente abbassando l'interruttore della luce... perchè privare l'uomo di tutto ciò? Anche se volessimo imporci di non di non sognare, sarebbe inutile.

Cosa fondamentale invece è prendere coscienza del sogno, della sua diversità rispetto alla realtà e compito dell'uomo, è quello di scinderlo da quest'ultima, non dimenticando che il sogno è la realizzazione massima dell'attività del pensare che ha raggiunto la perfezione, mentre la realtà non è nient'altro che una realtà corrotta, corrotta dalla tentazione del male.

Durante l'attività del sognare, nel "soggetto sognante" riconosciamo due e ben distinti comportamenti: prima il soggetto è in uno stato di totale euforia e gioia data dal sogno stesso che in seguito viene annullata da da un totale logoramento interiore nel quale si realizza che sogno e realtà non possono coesistere in quanto la perfezione del sogno non può essere realizzata attraverso il corpo umano durante il corso della vita reale, ma nonostante sapendo che la concretizzazione del sogno è irrealizzabile, la bellezza del sognare rimane sempre e comunque, soprattutto ignorando quella presa di coscienza e continuando a vivere in un mondo proprio. Ma si può essere felici prendendo coscienza di tutto ciò? Si, semplicemente con la speranza che un giorno si realizzi, ma si può stare bene anche solamente rivivendo il ricordo del sogno e provando a riviverlo ad occhi aperti.
Per assurdo ipotizziamo si creda nel sogno. La prima cosa che verrà in mente sarà quella che il traguardo è molto lontano e la strada molto faticosa da percorrere, perciò, con molta forza di volontà e sacrifici, man mano ci si avvicinerà al traguardo e, anche se forse non ci arriveremo mai, avremmo comunque vissuto una vita migliore.

"La vita non è un cammino semplice e lineare lungo il quale possiamo procedere liberamente e senza intoppi, ma piuttosto un intricato labirinto, attraverso il quale dobbiamo trovare la nostra starda, spesso smarriti e confusi, talvolta imprigionati in un vicolo cieco. Ma sempre, se abbiamo fede, si aprirà una porta forse non quella che ci saremmo aspettati, ma certamente quella che alla fine si rivelerà la migliore per noi." Spencer Johnson , "L'One Minute Manager"


stessa musica ma...paese che vai, cartone che trovi

martedì 16 dicembre 2008 - Scritto da Stè alle 11:31
Quante volte, aspettando l'inizio del nostro cartone o telefilm preferito, accendiamo la tv e incominciamo a fare altro, ma non appena sentiamo iniziare la sigla schizziamo davanti allo schermo! Una bella sorpresa sarebbe invece arrivare davanti la tv sentendo la sigla del nostro cartone animato preferito e trovarne invece un altro! Questo è quello che potrebbe succedere, accendendo la tv in un altro paese, rischiando di prendersi un infarto!

In Germania per esempio possiamo trovare la sigla di Mila e Shiro usata per Mila Superstar (la nostra Mimì e la nazionale di pallavolo)


In Spagna e Francia invece potremmo ascoltare la sigla di Lupin III (quella della terza serie italiana , ossia "Lupin, l'incorregibile Lupin") mentre sta per iniziare Oliver e Benji (il nostro "Holly e Benji")...




Sempre in Spagna troveremo la sigla di "Vola mio mini pony" per ill cartone "La panda de Julia" ("Mimì e la nazionale di pallavolo" in Italia) o la sigla di "Dolce Candy" usata per "Eriko" ("Ciao Sabrina")...




Invece se sentiamo un bambino francese fischiettare la sigla di "Charlotte", dobbiamo pensare che il cartone che l'ha incatata non è la nostra Charlotte, ma bensì "Pollyanna".


Non dobbiamo meravigliarci di tutto ciò (che non ha nulla a che vedere con il plagio) perchè fino ad alcuni anni fa, le nostre sigle cantate da Cristina venivano esportate anche in Francia, in Spagna, in Germania e in Austria.