Maria full of grace ("María llena eres de gracia" il titolo originale) è il piccolo capolavoro diretto da Joshua Marston che racconta una storia drammatica, cruda e disarmante per la sua triste veridicità, che purtroppo (come dice il sottotilo), è solamente una storia come mille altre. Un film molto forte e denso di emozioni che lascia vivere ogni scena come un vero e proprio pugno nello stomaco.
Maria Álvarez: una giovane ragazza di diciassette anni che, come molti ragazzi in Colombia, lavora per aiutare economicamente la propria famiglia. Maria lavora in un'azienda di fiori fuori città, passando le giornate a togliere le spine dalle rose. Stanca di essere sfruttata e dei continui maltrattamenti da parte di un caporeparto arrogante, stanca di un ambiente limitato e ristretto che non offre sbocchi futuri, dominato da un maschilismo duro a morire, decide di abbandonare il lavoro. Essendo l'unica fonte di sostentamento per la famiglia (composta dalla nonna, la madre e la sorella con il suo figlio) è costretta a cercare un nuovo lavoro. La sua urgenza è ulteriormente aggravata dalla circostanza di trovarsi incinta da un ragazzo che lei non ama.
La storia prende una svolta decisiva quando Maria incontra Franklin, un ragazzo che le offre la possibilità di "fare tanti soldi viaggiando", spiegandole che molte ragazze colombiane già lo fanno diventando "mule", cioè trasportano capsule di cocaina nello stomaco, da Bogotà fino negli Stati Uniti, l’unico inconveniente è il rischio di morire che diventa certezza nel caso che anche una sola delle capsule ingoiate si rompesse durante il trasporto. La paga: cinquemila dollari per viaggio, cinquemila dollari che in Colombia possono comprare una casa.
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Marìa (Catalina Sandino Moreno)
in una scena del film |
La ragazza è consapevole delle implicazioni morali e legali di ciò che decide di fare e considera molto consapevolmente gli altissimi rischi, domandandosi come questa scelta potrà influenzare la sua vita, visto e considerato che nessuno fino ad ora ha mai pensato a lei, non ultimo il governo che gestisce il suo paese, chiaramente coinvolto in primis in questo traffico illecito. Tutto questo silenziosamente, con la consapevolezza che in Colombia le cose vanno così, prendere o lasciare. Stanca dei sacrifici e della povertà, disperata, cede alla tentazione di più rapidi guadagni improvvisandosi così corriere per i signori colombiani della droga accettando la proposta di fare il corriere, trasportando dentro di se 62 ovuli pieni di cocaina.
Un finale molto agghiacciante ma pur sempre realista e dopo aver visto questo spietato mondo in prima persona, Maria, decide di fuggire il traffico di droga.
Maria, magistralmente interpretato da Catalina Sandino Moreno, fornisce al suo personaggio una disincantata energia che lo rende irresistibilmente attraente, capace di coniugare la tragedia con l'istintiva giovialità di una ragazza della sua età con una interpretazione impeccabile, senza sbavature, a tutto tondo che rende ancora più preziosa questa pellicola in cui si scorge una urgenza di raccontare una realtà sconvolgente, uno spaccato di tragica attualità sul giro del narcotraffico, senza cadere in cliché stantii, tanto meno con la pretesa di dare "messaggi" o consigliare soluzioni.
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una scena tratta dal film |
Marston usa uno stile realistico molto da reportage che rende il film anche un documentario con una ricostruzione di fatti precisi con una sceneggiatura solida, che tiene conto delle situazioni complesse in cui vengono a trovarsi le tre protagoniste appena sbarcate negli States, e inseguendo spesso con la macchina da presa da presa eventi, gesti ed espresseioni dei personaggi. Movimenti accurati ed attenti che restituiscono un'altissima tensione allo spettatore nella scena dell'aereo.
L'insostenibile tensione drammatica e la pesante atmosfera viene in alcuni momenti alleggerita e interrotta con ariose riprese di una Colombia luminosa e colorata e anche da Maria, con la sua innata positività verso la vita, anche quando questa non sembra affatto riservare particolari gioie a chi la sta vivendo.
Premi vinti:
54° Berlino Film Festival (2004)
Orso d'Argento per la miglior attrice a Catalina Sandido Moreno (ex-equo con Charlie Theron per "Monster")
Premio Alfred Bauer per la Migliore Opera Prima
Sundance Film Festival (2004)
Premio del Pubblico
European Film Awards (2004)
Nomination Film Non Europeo 2004
National Board of Review of Motion Pictures Awards (2004)
Nomination I migliori cinque film stranieri dell'anno
Academy Awards (2005)
Nomination Miglior attrice protagonista Catalina Sandino Moreno
Independent Spirit Awards (2005)
Vincitore Migliore attrice protagonista Catalina Sandino Moreno
Vincitore Migliore esordio alla sceneggiatura Joshua Marston
Nomination Migliore attrice non protagonista Yenny Paola Vega
Nomination Miglior film
Nomination Migliore regia Joshua Marston
SAG Awards (2005)
Nomination Migliore attrice protagonista Catalina Sandino Moreno
European Film Awards
Catalina sandido Moreno candidata al premio oscar 2005 come miglior attrice protagonista